venerdì 23 agosto 2013

1- Kultur craffen




Correva l’anno 2002 quando don Silvio Barbaglia , stimato biblista, mi spiegò la differenza di significato fra la parola tedesca “Kultur” e l’anglosassone “Culture”. Eravamo all’osteria “Ramlin”  a Novara  durante un “dopo evento”  organizzato dalla Nuova Regaldi, ma quale evento fosse non me lo ricordo. Fu li che fra i pochi avventori notturni   appresi che  la parola Kultur  si riferisce  solo alla cultura “alta”, grave e pesante,  a quella dei musei, dei filosofi, dei grandi letterati  e scienziati, insomma una munito castello del pensiero,  in cui soggetti come il Commissario Derrick, gli Abba o Nena non avrebbero mai potuto entrare proprio a causa della loro insostenibile leggerezza dell’essere. Non così la “culture” inglese, democratica  città che ospitava non solo Shakespeare , Joyce e Telemann ma anche il Doctor Who, le Spice Girls e mister Bean, non  solo  la profondità dei pochi ma anche l’interesse dei molti. Fu la prima volta che misi a tema la parola cultura, parola di cui,  come Paperino con Paperina, ero stato  fino a quel momento, eterno fidanzato. Da lì in avanti in pochi anni  me ne venne quasi a nausea e Paperina mi si trasformò in Amelia, la strega che ammalia, complice la fine della gioventù o forse un’indigestione  intellettuale che mi ha procurato acidità di intelletto o più semplicemente la  povertà dei miei mezzi cognitivi. Ma che cosa vuol dire Non luogo? Un luogo senza rapporti esistenziali tipo….  Un ipermercato,  Ma che cosa vuol dire eterotopia? Un luogo che rompe la continuità funzionale di un territorio tipo… un ipermercato, ma che cosa vuol dire un Super Luogo? Uno spazio così importante che connota un il territorio circostante tipo…un ipermecato.  Ma scusate tre concetti diversi per definire l’Esselunga? Ma era proprio necessario? Forse era questo che iniziava a stancarmi questa dimensione debole della cultura che da un lato  scappa a gambe levate dalle domande importanti , dai contenuti  che contano (per seri e dotti  motivi di post modernismo, relativismo, pluralismo)  dall’altro non rinuncia a una supponente autorefenzialità,  peso senza pensiero:  un Kultur craffen appunto.

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